Sul lato oscuro della luna di Francesca Masante

sul lato oscuro della luna

Autore: Francesca Masante
Lunghezza stampa: 163
Editore: Paola Caramella editrice
Lingua: Italiano
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Sinossi
Giulio vive a Torino, a casa della nonna materna, ha quindici anni e frequenta il liceo scientifico. Secondo sua nonna deve “necessariamente diventare un uomo libero” perché è nato nel 1989, anno della caduta del muro di Berlino. Peccato che la nonna, amatissima, si sia ammalata e che Giulio sia stato costretto ad andare a vivere con la madre, il suo secondo marito e la sua famiglia, presso i quali si sente poco più che un estraneo. Tra cattive compagnie, gesti assurdamente feroci ed esasperata ribellione, Giulio deve imparare a superare i suoi silenzi, le sue arie da finto duro e l’assurda determinazione di tenersi per sé ogni più piccolo segreto e di non farsi raggiungere mai.
Un periodo di lavoro volontario in un canile, l’amicizia forte di due compagni di scuola con cui intraprenderà un memorabile viaggio a Roma nei giorni dell’agonia di Giovanni Paolo II, e soprattutto il rapporto con Tai, un cane di razza pit-bull, reduce da un’allucinante vita di combattimenti clandestini, lo aiuteranno a crescere e a maturare.
Al canile Giulio incontra anche Chris, un giovane studente universitario, che si occupa del recupero e della rieducazione dei cani traumatizzati. Chris è bello, ironico ed enigmatico: con lui Giulio affronta e vive i primi turbamenti sentimentali e prende coscienza della sua omosessualità.
“Sul lato oscuro della luna” è la descrizione del viaggio introspettivo nell’animo di un adolescente alla ricerca di se stesso. In una Torino apparentemente aperta e moderna, ma nelle cui pieghe cova ancora il pregiudizio.
Il punto di vista sul mondo, sull’amicizia e sull’amore di un adolescente tenero e spavaldo, sarcastico e lucido che dice di sé “non sono alla ricerca di una definizione, ma di me stesso, solo di me stesso”.

Recensione
Ho letto a breve distanza l’uno dall’altro due libri con protagonisti adolescenti (dell’altro parlerò fra qualche giorno) e mi ha colpito come la stessa età possa essere raccontata in modi tanto diversi, quante sfaccettature abbia lo stesso breve intervallo di tempo. D’altronde la vita, anche quella degli adulti, ha un’infinità di punti di vista.
Il protagonista di questo libro è Giulio. Un ragazzo di quindici che vive nel nostro tempo in tutto e per tutto. Figlio di genitori separati, vive con la madre e un patrigno arrogante, o perlomeno così è come lo vede lui e come ce lo descrive. In realtà Fabio è solo un uomo, con le responsabilità di un adulto e di un padre di famiglia che non vive nella valle del mulino bianco. Magari non è la persona più sensibile del mondo, ma c’è di peggio. Tipo un padre bambino, innamorato di se stesso e della bottiglia, o una madre che non ha mai smesso di amarlo ma che ha tirato i remi in barca e ha scelto la via della comodità (neppure lei è da compatire, perché in fondo la scelta di risposarsi con un uomo che è esattamente il contrario del primo marito la dice lunga sui suoi veri sentimenti). Giulio da quell’adolescente che è non capisce gli adulti ed è preda di questa rabbia distruttiva contro tutti e tutto. Non è un ragazzo cattivo ( quanti lo sono in realtà?), è solo confuso, perso e tanto tanto arrabbiato. Senza un motivo apparente. L’autrice in questo è stata davvero molto brava, perché comunque il lettore riesce a immedesimarsi perfettamente nella visione del mondo e nei pensieri del ragazzo, a provare ciò che prova lui, e solo dopo, ragionando a freddo nascono le altre considerazioni. Continua a leggere